Incontro con Papa Francesco “ A braccia aperte”

La sera del 24 aprile siamo partiti da Milano, in autobus verso Roma, per l’incontro con Papa Francesco. Sull’autobus eravamo in 50 persone tutte provenienti da parrocchie della Diocesi; fra noi anche Maria Malacrida, vicepresidente A.C. e il Presidente Gianni Borsa.

Da subito il clima è risultato gioioso e conviviale, in perfetto stile A.C. a mezzanotte venivano già offerti panini e altri conforti, dalle mani stesse del presidente, per i più affamati. Il viaggio  di andata è trascorso in modo regolare e tranquillo.

Arrivati al punto indicato per lasciare l’autobus e prendere la metropolitana che ci avrebbe portato in Piazza S. Pietro, in modo composto e ordinato abbiamo affrontato la prima coda della giornata. Il servizio d’ordine, molte efficiente, faceva defluire a gruppi verso i treni così da non creare disagi e resse. In attesa il nostro presidente ci ha ricordato che in quella giornata si ricordava la Liberazione e, spontaneamente è partito il canto “ O bella ciao”, mentre alcuni gruppi ci guardavano in modo curioso.

Anche per raggiungere Piazza S. Pietro ci siamo diligentemente messi in coda e con lentezza superati i controlli siamo finalmente giunti in uno dei settori della piazza. L’attesa dell’arrivo del Santo Padre è stata guidata con canti, preghiera e prime testimonianze….poi l’arrivo del Papa sulla sua auto per il giro di saluti. Noi eravamo abbastanza centrali e quindi non abbiamo potuto vederlo proprio da vicino ma solo scorgerlo passare, infonde un’emozione e una carica unica. La piazza, infatti era in un tripudio di grida, saluti e colori, così intensi da coinvolgere chiunque facendoci sentire veramente un unico popolo pronto ad abbracciare questo grande Padre e testimone di profonda fede. Le Sue parole sono risuonate in un clima di ascolto e attenzione, ma anche di partecipazione grata e gioiosa verso ciò a cui ci richiamava con le sue parole.

L’abbraccio, il tema di questo incontro è stato così declinato:

  • L’abbraccio che manca, quello delle chiusure e delle incomprensioni….diffidenza nei confronti degli altri, vicini e lontani, fino a portare al conflitto.
  • L’abbraccio che salva, già umanamente abbracciarsi significa esprimere valori positivi e fondamentali come l’affetto. Ma diventa ancora più vitale quando lo si vive nella dimensione della fede. Al centro della nostra esistenza c’è proprio l’abbraccio misericordioso di Dio che salva che si è rivelato in Cristo.
  • L’abbraccio che cambia la vita, un abbraccio può cambiare la vita, mostrare strade nuove, strade di speranza.

Infine lo stimolo a continuare nel percorso della sinodalità.

“Vedervi qui tutti insieme-ragazzi, famiglie,, uomini e donne, giovani, adulti e adultissimi-mi fa venire in mente il Sinodo. E penso al Sinodo in corso, che giunge alla sua terza tappa, la più impegnativa e importante, quella profetica. Ma la cosa più importante di questo Sinodo è la sinodalità……Vi invito dunque ad essere atleti e portabandiera di sinodalità, nelle diocesi e nelle parrocchie di cui fate parte, per una piena attuazione del cammino fatto fino ad oggi.”

La mattinata è proseguita con la presenza sul palco di testimonianze da parte di persone di A.C che hanno parlato di progetti o esperienze legate a temi cari alla nostra Associazione. Mentre l’attore Neri Marcorè ha omaggiato il ricordo del 25 aprile, leggendo brani della Resistenza e invitando la piazza a cantare con lui “ Il pescatore”. Insomma una mattinata veramente intensa e ricca in un clima di condivisione e unità.

Il ritorno ci ha visti in un primo momento stanchi e silenziosi, ma dopo un po’ di riposo ecco i componenti della comitiva milanese riscaldarsi e con la complicità di alcuni bambini, accompagnati da un’educatrice, e i nostri giovani, si è scatenata una festa di canzoni e di risate che ci hanno ricondotti a casa senza renderci conto dei chilometri macinati . Alcuni di noi facevano per la prima volta un’esperienza di A.C. ma per tutti è stato immergersi in un clima veramente gioioso, fraterno e condiviso, ecco alcuni loro pensieri:

Federico: a me è piaciuto molto, a differenza di altri eventi a cui ho partecipato, è stato molto ben organizzato, fin dall’ingresso in metropolitana. Bellissima esperienza in piazza S. Pietro, anche perché, per me era la prima volta che andavo a Roma e vedere dal vivo il Papa mi ha galvanizzato.

Giacomo: l’unicità dell’incontro è stato respirare la bellezza di una fede che si trasmette tra generazioni, dai ragazzi ACR agli adultissimi, sia sullo stesso pullman che in piazza, accogliendo l’altro a braccia aperte.

Chiara: dopo la GMG, Papa Francesco ci ha chiamati e noi siamo andati. E’ stato bello vedere grandi e piccoli, uniti da una stessa bandiera e da un’unica fede, condividendo il momento e “sentendo” l’abbraccio di Dio.

Giovanni: la bellezza dell’incontro è stata proprio vivere quell’abbraccio di cui ha parlato il Papa, innanzi tutto dal vivo, in una piazza S. Pietro piena e gioiosa, secondariamente ricordare come l’A.C. sia stata un aiuto nella crescita in questo abbraccio con Cristo e con la chiesa e come ancora oggi, in momenti, come quello che abbiamo vissuto il 25 aprile, possa ricordare e aiutare a mantenere le braccia aperte per accogliere e incontrare Cristo e la sua Comunità nelle persone che incontriamo e nelle nuove esperienze di Chiesa che viviamo. Soprattutto quelle che portano ad essere discepoli missionari “ in uscita” verso gli ultimi, come tante volte ha ricordato Papa Francesco.

Gruppo A.C. Comunità Pastorale Triuggio