Da Troade a Filippi (At 16, 11-24)

24 Ottobre 2025, pronti e via.
Parte l’itinerario di quest’anno in cui siamo chiamati anche noi a metterci in viaggio come e con gli apostoli per annunciare il Vangelo di Gesù.
Ci ha accolti e ci ospiterà la Comunità Pastorale San Paolo di Giussano nella loro parrocchia di Robbiano; li ringraziamo per la disponibilità e l’accoglienza.
Questo primo incontro è stato animato dalla comunità pastorale di Triuggio e presieduto dal parroco don Damiano; anche a loro un grazie.

Come tradizione proponiamo qui i momenti salienti della celebrazione per consentire un approfondimento o un “recupero” a chi non ha potuto partecipare.

In ascolto della Parola

11Salpati da Tròade, facemmo vela direttamente verso Samotràcia e, il giorno dopo, verso Neàpoli 12e di qui a Filippi, colonia romana e città del primo distretto della Macedonia. Restammo in questa città alcuni giorni. 13Il sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse la preghiera e, dopo aver preso posto, rivolgevamo la parola alle donne là riunite. 14 Ad ascoltare c’era anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo. 15Dopo essere stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò dicendo: “Se mi avete giudicata fedele al Signore, venite e rimanete nella mia casa”. E ci costrinse ad accettare.
16Mentre andavamo alla preghiera, venne verso di noi una schiava che aveva uno spirito di divinazione: costei, facendo l’indovina, procurava molto guadagno ai suoi padroni. 17Ella si mise a seguire Paolo e noi, gridando: “Questi uomini sono servi del Dio altissimo e vi annunciano la via della salvezza”. 18Così fece per molti giorni, finché Paolo, mal sopportando la cosa, si rivolse allo spirito e disse: “In nome di Gesù Cristo ti ordino di uscire da lei”. E all’istante lo spirito uscì.
19Ma i padroni di lei, vedendo che era svanita la speranza del loro guadagno, presero Paolo e Sila e li trascinarono nella piazza principale davanti ai capi della città. 20Presentandoli ai magistrati dissero: “Questi uomini gettano il disordine nella nostra città; sono Giudei 21 e predicano usanze che a noi Romani non è lecito accogliere né praticare”. 22La folla allora insorse contro di loro e i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli 23e, dopo averli caricati di colpi, li gettarono in carcere e ordinarono al carceriere di fare buona guardia. 24Egli, ricevuto quest’ordine, li gettò nella parte più interna del carcere e assicurò i loro piedi ai ceppi.

Meditazio proposta da Luca Moscatelli

Prima parte

Seconda parte

Actio proposta da don Damiano

Prossimo appuntamento

Venerdì 14 novembre 2025