Il samaritano (Lc 10,25-37)

Venerdì 10 dicembre, in una serata fredda glaciale, abbiamo vissuto il terzo appuntamento  del nostro percorso sul Vangelo di Luca. Serata rischiosa: stanchezza dopo una settimana di lavoro o studio, accogliente tepore entrando in chiesa dopo la gelata per raggiungerla, un brano stra-conusciuto… tutti ingredienti che potevano rischiare di approcciare il brano in  programma con sufficienza.
Ma tranquilli don Matteo Panzeri anche stavolta ha trovato la chiave per smontare la trappola e far in modo che la nostra vita potesse rispecchiarsi nella ricchezza che la Parola era li pronta a svelare.

Riproponiamo anche questa volta il brano proposto e a seguire i momenti di lectio, meditatio e actio offertici  dal predicatore con la speranza che possa aiutare a recuperare ed approfondire la riflessione proposta.

In ascolto della Parola

26Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: “Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?”. 26Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?”. 27Costui rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso“. 28Gli disse: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”.
29Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è mio prossimo?”. 30Gesù riprese: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. 32Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. 33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. 34Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. 35Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. 36Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?”. 37Quello rispose: “Chi ha avuto compassione di lui”. Gesù gli disse: “Va’ e anche tu fa’ così”.

Lectio e meditatio proposta da don Matteo Panzeri

Proposta di actio

Le preghiere raccolte

  • Signore, aiutaci a non passare oltre. Aiutaci a vincere l’indifferenza verso il dolore degli altri. Insegnaci la compassione, insegnaci la capacità di guardare il prossimo e di amarlo.
  • Signore Gesù, aiutami a riconoscerti nel volto di chi soffre, di chi mi sta vicino e cerca il mio aiuto
  • Spirito Santo, fa che anch’io possa essere samaritano con chi vive con me. Aiutami ad avere cura dell’altro, ad amarlo come tu ami me. Grazie Gesù.
  • Signore, ti ringrazio per tutto l’amore gratuito che mi hai donato tramite coloro che mi hai messo accanto. Aiutami ad essere strumento di questo amore per diffonderlo.
  • Ero sola e ti sei fatto vicino; non avevo più nulla e mi hai donato la tua cavalcatura; sanguinavo e mi hai fasciato; ero mezza morta e mi hai rianimato con l’olio e il vino. TI sei preso cura di me. Grazie Signore.
  • Signore, grazie per tutte le donne e gli uomini che hanno fatto dell’amore il criterio imprescindibile della loro vita.
  • Signore, ho bisogno di perdono perché troppe volte non sono riuscita a piangere con i fratelli che sono nel bisogno, solo perché ho paura di soffrire io.
  • Signore, con la tua carità vinci il nostro timore di aprirci all’altro
  • Signore, rendici capaci di essere delle “cartine tornasole”, essere esempio concreto del tuo amore con il prossimo, farci vicino, entrare nello spazio dell’altro, essere balsamo. “Ogni lasciata è persa”: donaci il coraggio di “sbilanciarci” qui ed ora sull’esempio del samaritano. Amen
  • Gli passò accanto, vide, ne ebbe compassione, si fece vicino, fasciò le ferite, versò olio e vino, lo caricò sulla cavalcatura, lo portò all’albergo, si prese cura di lui, tirò fuori due denari! Ecco il nuovo decalogo, questi i dieci comandamenti! Forse dovremmo considerare il “prossimo” come l’ottavo sacramento e trarne tutte le conseguenze.