Venerdì 18 febbraio si è concluso l’ennesimo ed entusiasmante percorso di Lectio divina proposto dall’AC al nostro territorio decanale.
Quest’anno al centro ci sono state le parabole del Regno  secondo il Vangelo di Luca.
Come sempre si è rivelato come una preziosa opportunità per continuare a scoprire la bellezza e l’importanza della Parola di Dio, imparando ad ascoltarla, a lasciarci provocare, a confrontarci e a pregarla.
Anche quest’anno è stato bello vedere insieme in questa esperienza adulti e giovani uniti dal comune desiderio di continuare l’eredità amorosamente consegnataci da quel grande pastore che è stato il Cardinal Carlo Maria Martini.
Ringraziamo la comunità di Triuggio per  averci ospitati e ringraziamo anche di cuore don Matteo Panzeri per questo secondo anno di accompagnamento appassionato e fraterno, offrendoci  con semplicità di linguaggio  spunti di riflessione profondi e sempre legati al vita.

Per chi desidera offriamo qui la possibilità di rivivere i momenti fondamentali di questo percorso e di leggere la raccolta completa delle preghiere condivise da alcuni partecipanti.

 

Le due case

Infine a grande richiesta, come una sorta di BONUS TRACK , riportiamo l’accorato appello/esortazione  che don Matteo ci ha offerto a conclusione del percorso.

Un appello da un prete ai laici

Vi prego, svegliateci, voi laici.

Fateci intensamente fare una cura di realtà. Permetteteci di rimpossessarci di quello sguardo penetrante, capace di cogliere le cose che sono, le loro interconnessioni, la loro dolorosa realtà.
Voi ci vivete nella realtà.
Abbiate misericordia di noi che da troppo tempo viviamo senza dirci che l’abbiamo persa.
Non accondiscendete più all’ossequio per le nostre dignità sacrali. Accompagnateci a scorgere le nostre preoccupazioni, inadeguatezze, i ragionamenti imbarazzanti, facilmente smontabili, argomentati male.
Ditecelo. Con dolcezza, se potete, ma siate per noi uno specchio.

Abbiate la pazienza di spiegarci che se i giovani non vengono più in chiesa, il più delle volte è perchè noi siamo più scandalizzati delle parolacce che dicono, , più preoccupanti di come ci lasciano i muri del bar piuttosto che per la loro anima. Perchè le nostre prediche sono pippotti disincarnati e senza senso reale. Se siamo spietati, duri come la roccia, anaffettivi, narcisi, arroganti, prepotenti, vanesi, violenti, maleducati oppure addormentati, impauriti, inconsistenti, insipidi, distratti, chiusi… ditecelo.

Non state in silenzio.  Non pensate: “Vabbeh, qualcuno prima o poi glielo dirà.” 
Perchè non è mai così: non ce lo dice mai nessuno.
Non accontentatevi di andare ai consigli pastorali di malavoglia senza poi dirci bene e chiaro che in nessun consesso umano si svolgono riunioni di quel genere, con tale inconcludenza, attribuendo tanta indegnità a chi ha la bontà di partecipare.
Rivendicate , con garbo ma con decisione, il vostro ruolo, fagocitato da cinque secoli della nostra figura.
Accompagnateci. Sappiate non solo farci vedere quanto è necessario che riformiamo il nostro modo di essere nella Chiesa ma ricordate che, quando finalmente anche noi lo vedremo, vedremo quanto siamo rimasti indietro, saremo tentati di disperare, di scappare.
Allora, stateci vicino, come si sta vicino ad un padre anziano quando la vita lo costringe a raccogliere i cocci delle sue pluridecennali pervicacie.
Amateci, pregate per noi, perdonateci e portateci sulle spalle, noi sacerdoti, perchè davvero tanta è la strada da recuperare e francamente potremmo non farcela.
Il Signore starà  al nostro fianco e non si stancherà di parlarci e di convertirci ma, perchè tutto accada come Lui vuole, abbiamo, disperatamente, bisogno do voi.

Grazie per quanto potrete fare.

Don Matteo Panzeri
18 febbraio 2022